Otto, un lavoro collettivo
- Società
In questi ultimi anni il mestiere di chi lavora nell’informazione è profondamente cambiato. Come sono cambiati gli strumenti del comunicare che anche qui in Università utilizziamo quotidianamente. In questo contesto di continua trasformazione abbiamo deciso di fare un giornale nostro, espressione di una grande università generalista, che con oltre seicento anni di storia non smette di guardare al futuro.
Otto nasce quindi da un’opportunità e da un’esigenza. Siamo consapevoli di vivere un Ateneo che porta in dote un patrimonio di saperi in continua evoluzione, ma contemporaneamente avvertiamo la necessità di fare un passo oltre rispetto a quanto fatto fino a oggi. Vogliamo costruire uno spazio di informazione, racconto e approfondimento, che – grazie a questa conoscenza diffusa – aiuti a decifrare la realtà.
Nel magma di informazioni che ci assale ogni giorno è difficile rimanere in equilibrio, Otto prova a dare un sostegno utile a orientarsi meglio, senza verità di comodo o sensazionalismi. È una lente per scoprire, conoscere e analizzare la realtà attraverso la convergenza dei saperi universitari. Ed è realizzato da noi che quotidianamente ci occupiamo delle relazioni con i media e dei social di Ateneo.
Il pay-off della testata “discorsi diretti” racconta la nostra volontà di farci medium, a stretto contatto con le fonti scientifiche, utilizzando il metodo giornalistico come registro nel racconto della realtà: chiaro, informato, autorevole e curioso. Proviamo a farlo con la parola, scritta e parlata, e con le immagini, in movimento e non. In altre parole con articoli, video e podcast.
Il nostro è un lavoro collettivo e si avvale fin da subito della collaborazione di docenti, ricercatori e ricercatrici, lavoratori e studenti di UniTo che, oltre a essere fonte diretta, scriveranno per Otto.
Qualità dell’informazione, rigore scientifico, partecipazione, cittadinanza, conoscenza sono i valori fondamentali su cui si basa la linea editoriale di Otto, un luogo di confronto di idee intorno all’università.
Buona lettura!