Un anno di libri, i migliori del 2024
- Arte

Ultimi giorni di scuola, ultimi giorni in ufficio, ultimi giorni per i pensieri ad amici e parenti. Regalare un libro è sempre una buona idea, regalarlo a se stessi ancor di più.
Alla domanda “Mi consiglieresti un libro da regalare alla mia amica che vedo stasera per farci gli auguri?” noi della redazione abbiamo risposto con i titoli usciti nel 2024 che più ci hanno colpito.
Quanti? Otto, naturalmente.

Mentre la quotidianità di Lea, avvocata con due figlie, si dispiega nelle prime pagine, il personaggio di Vittoria fa il suo ingresso in tanti modi diversi: come dog sitter in una casa che ha una barca nel giardino, come guaritrice senza laurea nella farmacia del paese, come compagna di vita di Mara mai chiaramente etichettata, come vittima di un incidente domestico che ce la presenta annegata nella sua vasca da bagno. C’è tanto da indagare per Lea: su cosa sia successo a Vittoria, certo, ma anche su cosa siamo abituati a guardare senza vedere.

Un romanzo d’avventura scritto da Peské Marty, pseudonimo della coppia Antoinette Peské e Pierre Marty, popolato da sciamani, demoni, dervisci, saltimbanchi, cacciatori di orsi, ladri di cavalli, bari, assassini, ubriaconi, cercatori d’oro, monaci e vagabondi. Uscito per la prima volta in Francia nel 1955 e pubblicato quest’anno in Italia da Adelphi, il libro porta il lettore in un viaggio alla scoperta dei remoti territori dell’Est, “dall’Ucraina al Caucaso, dagli splendori di Samarcanda e di Bukhara alle tende dei nomadi kirghisi, dai deserti della Persia alle pianure innevate della Siberia”.

Un romanzo di non-fiction lucido e intimo, cadenzato da un ritmo serrato e digressivo. All’origine c’è un incontro, quello tra l’autrice e Rossella Scarponi, moglie di Mario Scrocca ingiustamente accusato dei tragici fatti di Acca Larentia del 1978. Quando le due donne s’incontrano il tempo va in cortocircuito e viaggia senza soluzione di continuità tra i Settanta e l’oggi, forte di una sorellanza inedita. Restituendo un tassello mancante, riuscendo così a riannodare i fili di un amore spezzato.

All’essere umano i confini di una visione solo realista della vita sono sempre andati stretti. Dai tempi più remoti ha avuto bisogno di comunicare con l’invisibile, che si trattasse di antenati, affetti perduti, spiriti della natura o di un’entità trascendente a cui ha dato il nome di Dio. Solo la nostra civiltà occidentale, in nome di un presunto realismo e di un materialismo estremo, ha rinunciato a tutte le spinte e influenze che vengono da "altrove". Che cosa si è persa? L’antropologo Franco La Cecla lo racconta in questo saggio, pubblicato da Einaudi nella collana Vele.

Non siamo solo le nostre colpe, non siamo solo le disgrazie che ci succedono. Emilia e Bruno, che in fondo l’hanno sempre saputo, lo capiscono l’uno dell’altra quando mai più si aspettavano di avere un futuro da dipingere. E lo fanno a Sassaia, un borgo incastonato tra le montagne cui si arriva solo tramite una mulattiera che d’inverno si riempie di neve e che io, mentre leggevo il libro, ho sempre immaginato come un presepe perfetto.

Per molto tempo agli americani è stato chiarissimo soltanto dove cominciasse il loro Paese. Sulla costa Est, luogo di incontro tra vecchio continente e nuovo mondo. Quanto al confine opposto, la questione era più complessa, "ovunque fosse possibile spingersi, tutto quello che non era ancora America poteva diventarlo". Abbondanza, ingenuità, identità, violenza, ma soprattutto, appunto, frontiera: un viaggio in cinque tappe che aiuta a capire meglio perché quello che succede oltreoceano sembra spesso essere una prova generale di quello che, nel bene o nel male, poi vedremo dalle nostre parti.

Genitori fan di Vani Sarca e Anita, ecco la soluzione da regalare ai vostri figli. C’è tutta l’ironia e tutta la vulcanica parlantina di Alice Basso in questo libro, suo esordio nella letteratura per ragazzi. Male non fa il fatto che si svolga in una biblioteca, dove i fratelli Tommy e Lisa accedono sempre con il muso lungo ma dalla quale si trovano invece a dover intraprendere una missione. Ancora meglio se gli eroi da salvare in questa missione sono i protagonisti dei grandi classici che i vostri figli - di cui sopra - non hanno mai voglia di leggere.

Antonio Scurati prosegue il suo ambizioso progetto narrativo dedicato a Benito Mussolini. Giunto al quarto capitolo della serie, l’autore fonde rigore storico e tensione narrativa, creando un racconto immersivo e inquietante. Scurati, attraverso documenti e dialoghi evocativi, dipinge un ritratto spietato del potere, delle sue macchinazioni e della fragilità umana. Un’opera potente, che ci interroga sul passato e sul presente.