Addio al ricercatore Luca Bossi

Luca Bossi se n'è andato improvvisamente, lasciando un vuoto che ha lasciato sgomenti e increduli coloro che lo hanno conosciuto e che con lui hanno condiviso un percorso di studio e lavoro che voleva dire anzitutto condividere un modo di vedere, pensare e interpretare il mondo che ci circonda. "Ci aggrappiamo alle parole per provare a trovare sollievo e un senso alla tua perdita, alla perdita di un collega come te. E amico. Proprio quelle parole che tu usavi con grande cura nei tuoi ragionamenti e nelle tue riflessioni condivise. Parole che erano in grado di chiarire le questioni più complesse, cogliendo il nocciolo e i diversi livelli di analisi e lettura, riflettendo una profondità di ragionamento e intelligenza, uniche. E passione. Una enorme passione per il lavoro di ricerca che ti vedeva impegnato in mille attività scientifiche e istituzionali, e di impegno civile. Quella eloquenza che catturava l’attenzione, in grado di portare sempre un punto di vista critico originale che ti rendeva uno studioso come pochi".
Così lo ricordano gli amici e colleghi del gruppo di ricerca Sharp-Lab, una rete transdisciplinare di studiosi che unisce storici delle religioni, geografi, storici dell’arte, architetti, sociologi, islamisti, teologi e antropologi interessati all'interazione interreligiosa soprattutto nella sua dimensione spaziale. Una rete di cui faceva parte anche Luca e all’interno della quale alimentava il confronto e la riflessione attraverso la sua ricerca negli ambiti della sociologia della religione, della cultura e delle migrazioni proprio con il suo particolare interesse per la diversità religiosa negli spazi urbani e pubblici, per la laicità, il pluralismo e la trasmissione religiosa, per le minoranze e la libertà di credo.
"Tanto avremmo fatto ancora, insieme" continuano nel ricordo gli amici e colleghi Luca, Silvia, Giulia, Mariachiara, Valeria, Gianfranco, Giuseppe, Carmelo, Angelica, Ioan Eleonora, Miriam e Daniele. "E qualcosa porteremo avanti comunque, in nome di obiettivi che avevamo in comune, come fossi con noi. Ma saremo sempre consapevoli di quel valore che avresti aggiunto e della sua insostituibile mancanza. Mancherà il tuo acume, i tuoi occhi curiosi, la tua gentilezza. Sei la persona più gentile che abbiamo incontrato, senza dubbio la persona più gentile del nostro gruppo di ricerca. Avvertiamo una grande perdita, quella di un amico e di una splendida persona, prima ancora di un collega. Una persona che con la sua dolcezza sapeva riempire di gioia la vita altrui. Portava il sole con il suo sorriso. Rimarrà vivo in noi il suo ricordo per quello che ci ha saputo dare e insegnare, ovvero che i sorrisi e la dolcezza valgono più di mille pagine di libri".
Minoranze, luoghi di culto e diritto alla città: analisi di un campo religioso urbano era il titolo della sua tesi di dottorato, costruita in un percorso di ricerca tra l’Università di Torino e l’Université de Lausanne, dove è poi diventato ricercatore affiliato alla Faculté de Théologie et Sciences Sociales des Religions; un titolo che rappresenta bene la passione di Luca per il suo lavoro, una passione che mancherà a tutti, come la sua gentilezza.
Al ricordo dei colleghi e delle colleghe si aggiunge il cordoglio del Rettore Stefano Geuna, della Prorettrice Giulia Carluccio e di tutta la comunità dell'Università di Torino vicina alla famiglia e a tutti coloro che hanno condiviso con Luca un percorso di studio e amicizia.